mercoledì 27 giugno 2007

ACADEMY AWARD

Academy awards for the best 2oo7 minkioide
----- nominees:
Me
Me

Me
Me

Me and the winner is............ ME!!!


Academy awards for the career, best minkioide EVER:............
ME!!!

martedì 10 aprile 2007

giovedì 15 marzo 2007

Macbeth di Malosti...senza un aperitivo prima e il sogno di una birra fredda dopo non ce la si può fare.

La Stampa I
La Stampa II
TST

(
Sottotitolo: non voglio fare la critica teatrale, non ne ho le capacità e le competenze, il tutto è un giudizio puramente personale, nessuno mi faccia causa grazie).

Scrivo ora (16 mar 3:10 am) perchè ho un flusso di coscienza da esternare.
Scrivo ora perchè domani il mio sturm und drang sarà cancellato, spero, dall'anidride carbonica di birra e di chinotto che sto tracannando.
Sono andata a vedere il Macbeth, regia di V(W?)alter Malosti.
Teatro d'avanguardia.
Riflessioni (o turbe?!?!) psicologiche-psichiche-psichiatriche del regista (nonchè primo attore) portate sul palco.
Forse sono io ad essere un'ignorante perchè il Macbeth non l'ho mai letto o una semplice di spirito perchè non percepisco i significati più filosofici e reconditi della messa in scena.
Ma, comunque, dopo tre atti e tre ore e fischietta di spettacolo, dopo essere stata sull'orlo di uccidere Macbeth con le mie mani perchè prolisso alla follia e praticamente immortale quanto un highlander, non ho capito nè la trama (a grandi linee qualcuno ammazza qualcun'altro che poi ammazza un altro perchè vuole il potere e poi quello che ha voluto il potere muore... ma le sfumature intermedie non le ho percepite) nè i significati reconditi. Non posso dunque neanche dire di aver capito uno e accontentarmi di non aver capito l'altro.
Analisi tecnica: spettacolo che si basa molto sulle musiche, sull'espressione corporea e sul balletto, su quadri che riportano la vicenda in chiave onirica, su personaggi resi in chiave altrettanto onirica (un po'alla Rocky Horror Show); belle le scenografie, le luci e, forse, la presenza scenica degli attori.
Dico forse perchè tensione scenica ce n'era, per lo meno quasi sempre, ma la protagonista, per esempio, è più una brava ballerina che un'attrice vera e propria e se vuoi fare Shakespeare a questo livello almeno Lady Macbeth devi prenderla che sappia recitare e che non sembri per tre ore morsa da una tarantola, il Lago dei Cigni sta da un'altra parte. E anche gli altri, in primis il protagonista (nonchè regista d'avanguardia), non si discostano dai tanti attori che caricano alla Carmelo Bene finchè regge la voce.
Ma la voce regge facilmente in questo caso, i microfoni fanno, per tutto lo spettacolo, da deus ex machina. Lo si può anche comprendere, per l'alto volume della musica e degli effetti sonori.
Non si possono comprendere, però, le molte battute registrate e fatte sentire mentre gli attori, padroni delle stesse voci che volteggiano posticce nell'etere, sono immobili in scena e la tensione scenica cala, perchè loro, cari Narcisi, stanno più ad ascoltare la propria bella vocina carina registrata nella cassetta che a pensare al buon Stanislavkij.
Scelta registica. Scelta alternativa. Scelta d'avanguardia. Scelta che può introdurre nuove tecniche espressive nel teatro.
Da chiedersi quante volte hanno ripetuto gli anelli prima che venisse con l'intenzione giusta. Da chiedersi se non sia troppo facile così. Da chiedersi se cessa un po' lo scopo, se cambia l'idea del teatro dove, sempre e comunque, DEVE essere buona la prima.
Ma no, sono io che non comprendo il teatro d'avanguardia.
Se nelle battute, live o registrate, avessero poi usato un linguaggio di avanguardia non volgarmente avanti ma semplicemente all'avanguardia invece che una finta avanguardia di sproloqui vari, toccando l'apice con "...tu piccolo bastardo cagato dal culo di un traditore..."(riferito a un neonato finto ma vero per finta), forse sarebbe stato davvero all'avanguardia.
Tentativo di uno Shakespeare all'avanguardia che ha pescato un po' qui e un po' là, dal già citato Rocky Horror fino a un qualsiasi video di Marilyn Manson.
Con saluti finali del gruppo tutti molto poco avanguardisticamente per mano ma non capaci di inchinarsi a tempo, effetto ola allo stadio (o forse stava lì l'avanguardia...!!!). Con uno degli attori secondari in costume di scena, tutù nero, zeppe nere in vernice, petto nudo e piercing a entrambe i capezzoli che manteneva il suo essere gay scenico anche in uno spocchioso e vezzeggiante non-inchinarsi agli applausi.
Io non capirò l'avanguardia, ma temo che altri siano troppo convinti di avere la capacità di gestirla, qualsiasi cosa propinino al pubblico che questa volta, educato e paziente, ha evitato la triste (per l'attore) scena di alzarsi durante lo spettacolo e andarsene. A fine spettacolo un buon 30% era comunque sparito. Complici gli intervalli. Sarebbe stato meglio un solo, insopportabile, atto unico, almeno avrebbe sbattuto in faccia, a chi stava on stage, la qualità della propria avanguardia.

sabato 10 febbraio 2007

...I could be as gentle as a newborn, then spit into the eye of a hurricane... (18/01/07)

Io lo sto aspettando sto uragano Cyril (o come dicevan tutti Kyrill)...
... sarà per il mio amore verso i temporali/tuoni/lampi/fulmini/tornado/diluvi universali/raffiche di vento anormali/bufere di neve/grandinate/trombe d'aria/chi più ne ha più ne metta... (senza citare cataclismi che non implicano acqua o vento)
Però al Tg mi hanno illusa.
Mi hanno detto che da stasera, nell'Italia del Nord-Ovest, sarebbe iniziato il vento.
Mi hanno anche detto di stare attenta nelle prossime 24 ore a uscire di casa e, se proprio devo, mi hanno detto di riempirmi le scarpe di sassolini così le raffiche non mi portano via.
Ogni quarto d'ora guardo fuori per vedere se c'è qualche catastrofica evoluzione.
La tenda di plastica del condominio qui davanti ogni tanto ha un accenno di movimento. Ma solo quella. Nel resto del mondo attorno non si muove foglia. Mi viene il dubbio che più che Cyril (o come dicevan tutti Kyrill) sia lo sfiato della cappa della padrona di casa che sta cucinando le cotiche a far svolazzare la tenda.
Io comunque confido in questo Cyril (o come dicevan tutti Kyrill) perché, oltre a saziare la mia fame di eventi metereologici straordinari vissuti in prima persona, magari porta via la bolla di grigiume alienante che c'è stata in questi giorni. Giorni in cui l'unico modo per rendersi conto che, attorno alla nostra città asfaltata cementata e murata, c'è ancora il resto del mondo, sarebbe stato scavare una buca e considerare la marrone terra un ampio e arioso paesaggio naturale.
Lo stato d'allerta anche qui in Italia lo hanno dichiarato, come in Uk, Francia e Germania... ma lì l'allerta era vera.
Qui boh?!?!?
Se arriva, a quanto pare, siamo tutti pronti a sputargli nell'occhio.
Ma se non arriva sono pronta a sputare io nell'occhio di chi mi ha illuso.
Non si promette vento vero sperando che la gente si accontenti di minimi svolazzi di una tenda di plastica all'alito artificiale dello sfiato delle cotiche.

Addicted to Sushi. (10/01/07)

L'avevo provato anni fa e l'avevo proprio schifato.
L'ho riprovato un mesetto fa e sono diventata "dipendente".
(Thnx to Luigi)
Abbastanza esotico per essere diverso dal solito.
Abbastanza fresco da non dover avere sapori di avariato camuffati da qualsiasi tipo di spezia.
Abbastanza pericoloso da dover per forza essere fresco.
Abbastanza caro da poterlo gustare solo una volta ogni tanto e non farselo uscire dalle orecchie.
Abbastanza diffuso da avere anche qualche localino take away un po' più cheap.
... e, soprattutto (e stranamente), abbastanza zen da non far inalberare il mio intestino suscettibile.

Propositi per l'anno Nuovo.........#1............. (06/01/07)


Andare a questa festa. Assolutamente. A costo di sognarmi per il resto della vita gli enormi faccioni di Felix o Uncle Sam che mi inseguono. Basta non ci sia una versione balloon-size del clown Pennywise... o di qualche clown generico. Perchè potrei perderci la vita o, nel migliore dei casi, essere ricoverata in qualche clinica psichiatrica locale.
Albuquerque, NM.


Problema Artistico-Esistenziale Persistente (15/10/06)

Riflessione rivolta, oltre che a me stessa, ai visitatori assidui e casuali del blog, esperti o meno di Arte... Durante il mio viaggio ad Amsterdam di qualche anno fa, oltre ad aver dormito con altre tre persone (già conosciute tengo a precisare) in un letto matrimoniale e essermi ritrovata infradiciata di birra dalla vita in giù, ho avuto occasione di visitare il Van Gogh Museum e proprio lì, davanti ad un quadro, mi è sorto un quesito a cui ogni tanto ripenso e a cui non so se troverò mai una risposta.
Una sorta di sidrome di Stendhal forse.
Inizio col dire che il museo è molto bello e interessante per i contenuti ma è (come affermato anche dal professore di progettazione che ci ha goliardicamente accompagnati "in gita") architettonicamente l'esempio lampante di come NON deve essere fatta una struttura espositiva... non mi interessa ora addentrarmi in considerazioni architettonico-distributive, le opere esposte sono magnifiche, ci si deve solo adeguare a prendersi a testate e a gomitate sui denti con le altre centinaia di visitatori per riuscire ad arrivare a 1m e mezzo dal quadro e riuscire a vederlo, basta attrezzarsi di pazienza e di kit di pronto soccorso per ovviare a danni causati dagli scontri più sanguinolenti (vedersela con un norvegese è sicuramente più rischioso che incappare in un giapponese... anche se il simpatico orientale potrebbe avere dalla sua il potentissimo flash dell'inseparabile macchina fotografica).
Comunque il quesito riguarda V. Van Gogh, per la precisione un suo famoso quadro, "I Girasoli" del 1889 (perchè ci sono diverse versioni, io proprio di QUESTA parlo)... mi chiedo: tutte le altre versioni hanno dei colori verosimili, questa stessa versione ha colori verosimili al 98%... se non fosse per quella parte interna di uno dei girasoli sulla destra che è pittata in azzurro.

PERCHE'?
LO DEVO SAPERE, sono anni che ho questo tarlo in testa... perchè tutto in marronegiallosenape, colori tendenti al vero in pratica, e quel pezzetto lì no?
Ma la riflessione che ne consegue nella mia mente va in realtà a colpevolizzare la nostra smania umana di arrivare sempre alla spiegazione delle cose. Tutto deve essere analizzato e spiegato, tutto (limitiamoci ora solo al campo artistico, ma vale per qualsiasi cosa che non sia Dio) deve essere studiato, ristudiato e deve avere una spiegazione logica supportata e poi esplicitata in pagine e pagine di scritti... può essere che questa macchia di azzurro abbia una spiegazione scientifica su cui sono stati tenuti congressi, scritti saggi e libri di cui io, ignorante nell'animo, non sono a conoscenza... se è così sicuramente qualcuno ha in tasca la soluzione al mio quesito.
Ma se non fosse così? Se tutti si fossero chiesti la stessa cosa, anni prima di me e nessuno fosse arrivato a una conclusione? Bè, nonostante tutto lo troverei sicuramente più soddisfacente. Vorrebbe, a mio parere, dire che non a tutto c'è una spiegazione e che, nonostante tutto, nonostante gli sforzi fatti, neanche la nostra mente smaniosa di spiegazioni razionali può razionalizzare gesti irrazionali.
Che l'amico Vincent di razionale avesse niente è, credo, universalmente riconosciuto. E allora perchè renderlo per forza razionale? Perchè tutto quello che ha fatto, disegnato, dipinto e scritto deve essere studiato, fatto a pezzi e poi ricomposto secondo la nostra razonalità comune? Perchè sbandierare ai quattro venti la geniale irrazionalità quando poi alle opere viene attribuito un rigido percorso tecnico-mentale-evolutivo? Discorso secondo me valido per molti artisti.
Ad una conclusione, forse, posso però arrivare da sola: il mio tarlo è frutto della mentalità comune, non di una vera curiosità mia. Che ci sia o no una spiegazione, pensandoci bene, non mi interessa... anche perchè so che nessuno potrà mai darla per veritiera.

Magari l'amico Vincent ha avuto lo schizzo di fare quel pezzetto azzurro, magari tutto quel marronegiallosenape l'aveva scocciato o magari, semplicemente, aveva finito il colore e ad Arles faceva troppo caldo per scendere e comprarne dell'altro.

Welcome (07/10/06)










News dell'ultim'ora: do il benvenuto nel mondo dei blogghisti più o meno incalliti all'amica Trillina!!!

Oh mio Dio! (02/10/06)

Commento in tempo reale:
ma il nuovo e intelligentissimo reality "La Pupa e il Secchione" è un tentativo di bypassare tutte le restrizioni che i poveri e meschini programmi hard delle reti regionali non sono mai riusciti a bypassare?
Perchè ho appena assistito a uno spogliarello di due ragazze che si adoperavano per essere scelte da un secchione per iniziare la loro interessante esperienza all'interno del programma assieme al suddetto secchione.
A parte il fatto che il secchione è stato piazzato in mutande in una vasca piena di schiuma, a mo di gambler di Las Vegas... e ok. Le due ragazze si sono esibite davanti al secchione a bagno per essere scelte... e va bene che ormai in televisione si vede di tutto, e va bene che, come dicono in tanti, la volgarità sta nelle immagini truci dei telegiornali (opinione condivisibile e non), e va bene che sicuramente tutta la popolazione maschile non sarà d'accordo, e va bene che sono indubbiamente delle belle ragazze... ma è il caso d far proprio vedere ste due che sculettano e che si tolgono l'impermeabile... e ok... la gonna... e ok... la camicia... e ok... rimanendo in corpettino e mutandina molto ina una e corpettino e perizoma l'altra. Ma non basta, perchè le due anelano, pur di entrare nel programma, a togliersi di più! E allora via anche la mutandina ina ina e il perizoma, rimanendo in tanga con le chiappette di marmo belle in mostra.
Ovviamente a questo punto, il secchione messo a mollo che ha fatto da spettatore deve fare anche lui la sua parte e scegliere una delle due... ma prima deve uscire dalla vasca e essere asciugato e imborotalcato dalle due. Non voglio cadere nel pornografico, ma lascio immaginare cosa può essere un uomo in mutande davanti a quattro chiappette di marmo.
Ma in realtà quello che mi ha stupito di più è non riuscire ad avere la mente abbastanza donna da capire a cosa serve avere un tanga sotto un perizoma.

Ke PaLLe!!! (15/04/06)

Sono in periodo di kepallismo, non è carino e fine da dire su un blog forse, ma sono in periodo di kepallismo.
... E un kepallismo a tratti gollumeschi, dove riescono a convivere nella mia testa bi(o forse tri)polare ottimismo e pessimismo. Se sono ottimista (fase Smeagolesca) prevale il pessimismo e se sono pessimista prevale il pessimissssismo, poi mi dico che devo essere ottimista e la storia ricomincia.
... Ekkeppalle...
Speriamo finisca... so già come, ma basta che finisca.
E non ho niente altro da dire su questo argomento.

PriNtEmPs (29/03/06)


Finalmente è arrivata la primavera, le giornate iniziano a essere più lunghe, il sole inizia a essere un po' più caldo, si inizia a uscire più volentieri, a passeggiare mano nella mano guardandosi innamorati negli occhioni, a godere della natura che si risveglia tutt'intorno... bocciuoli e giovani virgulti everywhere... e se non si è innamorati, in primavera ci si innamora e si trova sicuramente chi contraccambia, dopotutto è la stagione degli amori, più che così non può essere... ed è bello vedere chi passeggia mano nella mano guardandosi (ancora più) innamorati (di quelli di prima) negli occhioni. Che bellezza, che felicità.
Io in Primavera non faccio altro che starnutire e tossire come un vecchio tisico, tanto comunque altro da fare non ce l'avrei. Che bellezza, che felicità.
Buona Primavera a tutti.

DoNnE, è ArRiVaTo H&M. (14/02/06)

Donne, è arrivato H&M.
H&M è la catena distributrice di abbigliamento/accessori/intimo super-internazionale, specchio della moda casual super-internazionale, più super-internazionale ancora di Zara.
Se H&M arriva nella nostra Turin City significa che siamo proprio super-internazionali, come Parigi City e New York City.
H&M è un po' il sogno della donna media: essendo super-internazionale ha taglie anche super-internazionali, quindi un paio di pantaloni riesce a indossarli quasi chiunque sia un po' più formoso di una velina.
H&M è abbastanza cheap, non ci si deve svenare se si vuole comprare una maglietta o una borsa e non si deve fare un mutuo per comprare un paio di orecchini.
Da H&M la moda italiana è un optional, se ci si vuole sentire anni '80 quanto Demi Moore in Ghost H&M è il posto ideale per trovare l'abbigliamento adatto: gonne a vita alta con enormi bottoni sul davanti e mini gilet da portare sopra non ben identificate magliette sono i punti di forza della nuova collezione.
H&M dà soddisfazione: proprio per la massiccia presenza degli abiti anni '80 suddetti, riuscire a trovare e abbinare dei capi che non riportino indietro nel tempo come la Delorian di Back To The Future è, al primo impatto in entrata, pressochè impossibile. Ma poi ci si rende conto che la forza è con noi e che ce la si può fare.
Da H&M vendono fashionissimi pendenti per il cellulare: molto chic, finti dorati con finti diamanti, finte perle, finti cristalli. Qualunque donna può così permettersi quello che ha sempre sognato: avere un cellulare customizzato e sciccoso come quello di Mariah Carey.
H&M ha un buon reparto intimo donna, prezzi bassi, scelta varia tra indumenti sobri e sportivi (come i completi di Snoopy o le calze con i gufi disegnati sopra), indumenti di media sexyevolezza (pizzi, pizzettini, tanga, push-up) e indumenti/accessori particolari (copri-capezzoli adesivi a forma di cuore, fiocchetto o nuvoletta).
Da H&M le commesse sono tutte strafashion e stragentili, i commessi sono tutti strafashion, stragentili e arcigay.
L' H&M torinese non ha il reparto uomo, forse per evitare problemi con il personale maschile.
L' H&M torinese ha solo il reparto donna, i bambini sono soppressi, però possono entrare i cani.
H&M potrebbe rattristare: le donne utenti dell'unico reparto donna, data l'avvenenza di certi commessi, sarebbero forse liete di incappare in problemi con alcuni di loro, e non ritrovarseli come migliore amica.
H&M è culturalmente impegnato e fautore della filosofia oraziana del Carpe Diem: si rinnova sempre, da un giorno all'altro non hanno mai le stesse cose esposte. Se ci si dimentica il portafogli a casa è inutile tornare il giorno dopo per comprare lo stesso capo.
H&M è da un anno impegnato nel sociale con l'Unicef per aiutare i bambini.
Viva H&M.
Viva la ventata di 5th ave. che ha portato a Torino.

E QuiNdi UsCiMmO a RiVeDeR Le SteLLe (12/02/06)

Oggi pomeriggio (ripresami dall'attacco di aviaria) sono andata a fare un giro in centro.
In centro a Torino.
In centro a Torino 2oo6.
Il centro città secondo me per i prossimi 15 giorni sarà a rischio esplosione, non per attacchi kamikaze (speriamo in bene), ma perché non sono del tutto convinta che sia materialmente e olimpicamente in grado di sopportare la fiumana olimpica di gente che ci si riversa (olimpicamente).
Abbiamo preso un tram olimpicamente stracolmo, bambini con i vestiti di carnevale (non olimpici... uno era un pirata, nessun Neve e Glitz formato bambino) e vecchiette cristonanti per la folla compresi. Ho temuto che, per farci scendere, visto che lo scopo di chi saliva era quello di scendere tutti alla stessa fermata (olimpica), l'autista avesse a disposizione un nuovo congegno (olimpico), qualcosa tipo "rilascio pesca d'altura": il simpatico tramviere schiaccia un bottone, tutte le pareti del tram si aprono di botto e i passeggeri rotolano sulla strada come i pesci rotolano fuori dalla rete sul ponte della barca. Non è successo, sarebbe stato molto più veloce sicuramente.
Ma l'effetto utero è arrivato nell'incrocio magico tra Via Pietro Micca, Piazza Castello e Via Viotti, in pratica il passaggio tra la parte dove c'è il giornalaio e l'ingresso ai portici. Il punto G(iornalaio).
Abbiamo fatto una scelta obbligata: passare dalla parte della strada era olimpicamente impossibile, ci siamo detti che forse sotto i portici sarebbe stato più facile. Non so bene il perché di questa scelta, accettata da 5 persone, quindi non frutto del delirio si una sola: i portici in quel momento ci trasmettevano stabilità, sicurezza...
Forti della nostra scelta siamo partiti, essendo in 5 se avessimo fatto "ognuno per sé, rivediamoci alla fine del tunnel" avremmo aspettato ore e forse qualcuno non ne sarebbe neanche uscito vivo. Ci buttiamo in cordata, sottobraccio come i perfetti thamarri del sabato pomeriggio alle Gru. Io sono partita in testa, con almeno una mano dovevo salvare la macchina fotografica, e dietro tutti gli altri. Appurato che l'unione fa la forza mi sono lanciata e ho iniziato a scansare qualche madama impellicciata e un taxi, e sono arrivata alla pre-fase critica, il punto in cui per scegliere la via si deve essere esperti in Bolgia&Affini... e chi meglio del ragazzetto quattordicenne con un inizio di peluria sotto il naso, i capelli sleccazzati da una vacca, le scarpe alte da pugilato e i jeans strizza-pacco infilati dentro può essere più esperto? Ore e ore e ore di lezione alle Gru il sabato pomeriggio... mi ci sono accodata come se fossi stata la sua migliore amica di sempre, talmente migliore amica che lui, avendo noi 5 dietro attaccati alle chiappe, a un certo punto si è perso gli altri suoi amici (ma noi nn gli bastavamo?) e si è fermato a aspettarli.
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!
E adesso?
Viene un momento in cui nella vita bisogna cavarsela da soli. Per forza.
Ho dovuto decidere io la via.
Ed eravamo proprio nella fase critica. Dove la bolgia aveva assunto la consistenza "concerto dei Take That".
Fatti Non Foste A Viver Come Bruti, Ma Per Seguir Virtute E Canoscenza.
Mi sono ri-lanciata, una via doveva essere trovata per forza, inutile aspettare la fine delle Olimpiadi e il conseguente scemare della gente, saremmo morti di fame e di sete.
Nel mezzo del cammino abbiamo rischiato di essere marchiati a fuoco da chi preso dal panico si fumava l'ultima sigaretta; abbiamo rischiato di ritrovarci con una maschera di gelato al cioccolato del signore previdente che si era acquistato i viveri per la traversata e abbiamo temuto che il signore dietro a quello previdente ci sleccazzasse la faccia perché lui previdente non lo era stato e i viveri non li aveva comprati; abbiamo al pelo evitato di sfregiare una bambina che dall'alto del suo metro di statura guardava incuriosita tutte le mani e i gomiti che sfioravano il suo bel nasino e i suoi occhialini non infrangibili nuovi di pacca; abbiamo riso assieme una simpatica signora che si divertiva un sacco, una sorta di inaffondabile Molly se fossimo stati sul Titanic; ho (personalmente) realizzato di essere la reincarnazione di Kofi Annan (anche se non è morto, ma mi porto avanti) quando una candida anima nel mezzo del centinaio di candide anime in cui stavamo mi ha guardata con fare guerresco e mi ha detto "Oh ma chi è che spinge così" e io gli ho diplomaticamente risposto: "Eeeh, difficile dirlo!" senza strapargli la giugulare a morsi.
Poi siamo stati ejectati, partoriti. Parto plurigemellare, nessuno si è perso per strada. Abbiamo rivisto il mondo, abbiamo preso qualche grossa boccata d'aria, siamo scoppiati in una grassa risata senza che nessuno con il camice verde venisse a schiaffeggiarci il sedere.
A quel punto una buona poppata di cioccolata calda non ce l'ha tolta più nessuno.
E Quindi Uscimmo A Riveder Le Stelle.

FiAcCoLa OliMpIcA (10/02/06)

Oggi vicino a casa mia è passata la fiaccola olimpica... ieri mattina ero già tutta gasata e pronta con la macchina fotografica, intenzionata a schiaffarmi stamattina in prima fila per partecipare al grande evento... peccato che ieri pomeriggio mi è venuta la febbre, e neanche febbraciattola sopportabile con cui anche se si sta fuori due orette non si sviene, ma 38 e 7, e stamattina idem.
Ho tristemente rinunciato, non mi sarei mai perdonata se fossi svenuta sul tedoforo, il tedoforo avesse perso l'equilibrio facendo cadere la fiaccola, la fiaccola fosse rimbalzata qui e là sull'asfalto cadendo nella Dora e si fosse spenta.
Ho tristemente rinunciato, ma per una buona causa, in fondo ho salvato la fiamma olimpica.
Però... tristezza e irritazione!
In compenso mi sono trovata a fare la passante dietro all'inviata della NBC.

ToRiNo 2oo6, Le SiMpAticHe LiBrEriE (07/02/06)

Passando in via Po stamattina ho notato i simpatici titoli che il turista medio-olimpico può trovare nelle simpatiche librerie del centro.
Oltre a Harry Potter VI che ormai impera in quasi tutte le vetrine (non sia mai che il turista medio-olimpico voglia comprarsi Harry Potter in italiano per implementare la propria conoscenza della lingua, soprattutto per quanto riguarda il settore Incantesimi e Difesa dalle Arti Oscure), sono fioriti tutta una serie di libri su Torino mai visti né, probabilmente, esistiti prima.
Decine di guide (e quelle sono legittime) di altrettante decine di case editrici.
Decine di libri di fotografia, sempre le stesse foto ma alcune messe per dritto, altre per storto, e i più alternusi le hanno fatte a 360°.
Decine di edizioni su svariati argomenti, la più utile di tutti quella su Torino città magica (però a questo punto diventa indispensabile aver letto Harry Potter in italiano!).
Poi si passa alla Regione, e allora ci sono i libri su quant'è bello il nostro Piemonte (cosa che già a un francese non interessa un fico).
Ma le due edizioni che sicuramente comprerei se fossi un turista giapponese amante dell'Occidente e volessi portare alla suocera che sta in quel di Tokyo un souvenir librario dalla TorinoCittàOlimpica sono "Ungulati delle Alpi piemontesi" (amena descrizione di camosci e stambecchi che si trovano in Piemonte) e "Pizza: a true story from Naples".
Forse la suocera giapponese preferirebbe un megaposter di Gian Franco Bianco.

GiOkUzZo (31/01/06)

REGOLAMENTO: il primo giocatore di questo gioco inizia il suo messaggio con il titolo “cinque tue strane abitudini”, e le persone che vengono invitate a scrivere un messaggio sul loro blog a proposito delle loro strane abitudini devono anche indicare chiaramente questo regolamento. Alla fine dovrete scegliere 5 nuove persone da indicare e linkare il loro blog o web journal. Non dimenticate di lasciare un commento nel loro blog o journal che dice “sei stato scelto” (se accettano commenti) e ditegli di leggere il vostro.


Abitudini:
  • annuso l'aria fuori dalla finestra prima di andare a dormire
  • non bevo mai the o tisane fino alla fine
  • non trovo mai la macchina anche se l'ho parcheggiata appena 5 min prima
  • se trovo una pietra che mi piace non riesco a resistere e a non portarmela a casa
  • anche se mi pare di aver messo in ordine perfetto qualcosa lascio sempre quel non so che che fa si che l'ordine in realtà non ci sia

Passo a:

  • Azzurrina@Blogspot

  • Silviussi@Msn

  • Kjara@blog.ba
  • a GrAnDe RiChIeStA (30/01/06)

    A grande richiesta posto la breve cronaca di una serata in compagnia, con annesso interrogatorio sulla mia vita sentimentale-sessuale, interrogatorio che è diventato il fulcro del divertimento della serata.
    Il fatto si è svolto così: seduti in 3 a un tavolo, io sfortunatamente nel mezzo e due aguzzini ai lati.
    Cosa ci sia stato poi di così interessante non lo so, vista la mia abominevole scarsità di notizie sull'argomento e visto che, in seguito a questa stessa scarsità, mi è stato palesemente detto che non sono stata soddisfacente e che sicuramente nascondo ancora qualcosa.
    La cosa divertente è che i due aguzzini adesso quando sono in pubblico fanno finta di niente, ma quando si ritrovano loro due soli con me si impegnano a voler continuare l'interrogatorio, non capendo che in una settimana non cambiano le cose.
    ...e poi, non contenti del loro comportamento, mi dicono pure che si aspettavano che scrivessi un post sull'ameno passatempo che si sono inventati per passare le serate (e parlo al plurale per non far sentire nessuno responsabile di questo post).
    Contento Giuggiolo?


    l' AnGoScIa MaTeMaTiCa (22/01/06)

    Ho iniziato ad andare a ripetizioni di Scienza delle Costruzioni, la materia simpaticamente sorella di Statica (di cui ho già abbondantemente scritto), e dopo la prima ora di spiegazioni ho iniziato ad essere presa nel vortice delle domande tra me e me, tra tutte (che toccavano i più disparati argomenti) sono arrivata a farmene una sconcertante: chi mi assicura che tutto quello che viene affermato e provato nelle varie materie matematiche sia veramente così?
    ... Angosciante...
    Dopotutto prima che qualcuno inventasse il "campione del metro" che è custodito a Parigi, nessuno misurava in metri, mentre ora è tutto misurato in metri... e non da tutti... e chi non misura in metri vive in un mondo totalmente diverso dal nostro, dove chi misura in metri si ritrova spiazzato e privo di riferimenti... ed è inutile fare conversioni, perchè il risultato sarà un numero che le vittime del sistema metrico decimale non sopportano, un odioso, fastidioso e irritante numero con la virgola... e allora verrà da pensare "ma guarda sti cretini, non avrebbero tutti sti problemi di misure con la virgola se usassero i metri!"... peccato che i cretini pensino la stessa cosa al contrario.
    E poi tutte le formule matematiche, le dimostrazioni, i segni strani che ti fanno fare operazioni strane (tipo derivate, integrali, ecc...), chi dice che sia poi tutto vero?
    Dobbiamo prenderli come dato di fatto senza chiedersi se c'è effettivamente uno gnometto detentore della verità matematica che ci assicuri che il risultato sia assolutamente vero.
    ...Veramente angosciante...
    Forse la matematica è un altro oppio dei popoli, si deve credere che quello che è affermato è vero.
    Questione di fede anche lì, forse.
    Io sono solo convinta che l'infinito non finisce, tutto quello che gli altri mi dicono lo metto in memoria, però mi pare sempre che ci sia qualcosa che non quadra.




    SiAmO dEi FaLLiTi (15/01/06)

    Gruppo di teatro della parrocchia.
    Otto anni che ci troviamo tutti i Venerdì sera per provare.
    Otto anni che facciamo sempre gli stessi spettacoli sempre lì, nel sottochiesa.
    All'ultimo spettacolo che abbiamo fatto nel sottochiesa (Pinocchio) gli spettatori erano una quarantina, visto che in compagnia siamo in 15 e abbiamo sempre il nostro pubblico fisso di parenti, allo spettacolo sono venuti solo i parenti impietositi dalle nostre suppliche.
    All'ultimo spettacolo che abbiamo fatto (Se Questo è Un Uomo) NON nel sottochiesa nostro, ma in quello della parrocchia a fianco la nostra, gli spettatori erano un centinaio, sempre la solita quarantina di parenti (tranne mio padre e mia madre che mi hanno chiaramente detto che si sono stracciati le p***e di vedere sta roba tristissima) più altri sfigati che sono stati obbligati dal parroco a venire, altrimenti minacciati di dannazione eterna.
    C'è chi è venuto a vedere "Il Drago" anni fa, ha perso i sensi durante il noiosissimo primo atto (stile Corazzata Potionky di Fantozzi) e, traumatizzato, ha fatto voto di non venire mai più a vederci.
    Adesso la novità è che andiamo in trasferta, finalmente. Sono convinta sarà la prima e l'ultima volta.
    Intanto io in scena continuo a fare l'attaccapanni, di fianco a Francesca che fa la sedia e a Dario che fa il tavolino.
    Devo dire che è proprio una soddisfazione.

    PeRePè PeRePè PeRePèèèè... (12/01/06)

    ... ho passato Statica.

    Un calvario. Una Via Crucis. La conclusione di n fasi psico-socio-economiche succedutesi negli ultimi 5 anni. L'inizio di altrettante n fasi per riuscire a passare Scienza delle Costruzioni.
    Vado a farne un breve sunto:
    FASE I: passo base per tutti i futuri architetti: iscrizione ad Architettura.
    FASE II: inizio corsi, sudore sanguinolento su Matematica I, inizio corso di Statica.
    FASE III: abbandono del corso di Statica dopo la bellezza di 3 (a voler esagerare 4) lezioni.
    Causa: incomprensibilità di qualunque teorema, regola matematica o dimostrazione spiegata, nonchè crisi di panico durante le spiegazioni per non avere la mano più veloce del West e riuscire a copiare 3 lavagne in poco più di 2 minuti (il cervello per capire cosa su quelle lavagne fosse scritto era ancora a casa che si stava lavando i denti).
    FASE IV: filosofica decisione (scaricabarile) di dare Statica e le conseguenti Scienza delle Costruzioni e Laboratorio di Costruzioni come ultimi esami, "così studio solo quelli e non devo pensare ad altri esami, sicuramente faccio più in fretta"
    FASE V: esaurimento esami rimanenti (tranne i 3 suddetti). Vita vissuta in un limbo di studio pesante, ma non poi troppo, perchè "tanto non sto ancora studiando Statica".
    FASE VI: fine obbligata della vita nel limbo delle materie "non-di-merda", tocca iniziare a studiare Statica.
    FASE VII: si aprono i libri e si scopre una verità nascosta in se stessi: se fosse la storia di Ostrogotoland e fosse scritto in ostrogoto riusciremmo a capirla, ma tutte ste formulette bastarde sono incomprensibili e neanche gli ostrogotolandiani te le sanno spiegare.
    FASE VIII: "quest'anno vacanze estive con i miei, cosi studio bene Statica e ho tutto il tempo che voglio e se non capisco qualcosa CHIEDO A PAPA' "... peccato che Papà sia il tipico Ingegnere che ti sa calcolare reazioni e fare schemi di qualsiasi cosa, Tour Eiffel compresa, ma non ti sa spiegare come fa, perchè lui ce l'ha nel dna, e tu, che sei Architetto, NON SAI FAR STARE SU LE COSE e neanche capisci le spiegazioni.
    E allora iniziano le lotte. E allora mi innervosisco perchè lui spiega e io non capisco. E mi incavolo perchè poi lui se ne va in spiaggia dicendomi: "adesso che te l'ho spiegato devi fare qualche esercizio da sola per capirlo". E scaravento fogli libri penne e quaderni contro il muro.
    E continuo a non capire.
    FASE IX: presa di coscienza dei propri limiti: tocca andare a ripetizioni.
    Speriamo almeno che il ripetitore di turno sia uno stragnocco.
    No, decisamente non lo è. Meglio, così non mi distraggo.
    FASE X: proviamo ad andare a dare l'esame un minimo convinti (ci sono già andata altre volte, non è che che sono Einstein che vado la prima volta e lo passo)
    FASE XI: dopo 5 ore di esame il professore prende libretto e statino in mano e inizia: "Guardi... cosa preferisce...?"
    Già al "...cosa preferisce..." mi cascano le p***e per terra.
    Solo un'altra volta durante un esame mi è stato chiesto cosa preferissi, e la scelta era tra, testuali parole: "...essere bocciati o tornare la prossima volta..." (e forse il Grinch se lo ricorda perchè anche lui era stato posto davanti al dilemma)...e non ho mai capito quale fosse la, a quanto pare esistente, differenza.
    Tornando a QUESTO "...cosa preferisce..." la frase continua con: "...cosa preferisce? 23 in virtù della geometria delle aree o tornare la prossima volta?"
    EVVIVA LA VIRTU' DELLA GEOMETRIA DELLE AREE, ABBASSO QUELLI CHE DI STATICA PRENDONO 30, m acchiappo il 23 e me lo porto a casa tutta soddisfatta come se fosse una laurea breve.


    Termino con una citazione letteraria che riassume la mia vita durante le tutte fasi:
    "ERA ORA CAZZO..." e chi si sente citato non mi chieda i diritti d'autore.

    SeI uN aNiMaLe. (11/01/06)

    Non ucciderebbero i cuccioli di foca a bastonate.
    Non abbandonerebbero i cani sull'autostrada.
    Non taglierebbero a fette un pesce ancora vivo per mantenerne la carne tenera.
    Non seppellirebbero vivi migliaia di uccelli per paura dell'aviaria.
    Non squoierebbero vivi animali da pelliccia.
    Non vivisezionerebbero per studiarne gli effetti.
    Non ammazzerebbero scimpanzè per usarne le mani come portacenere.
    Non farebbero tante altre cose.
    Chi? Gli animali.
    Solo l'uomo ha la capacità di farlo.
    E lo fa.
    Chi mi dà dell'animale mi fa un complimento.


    www.infolav.org/lenostrecampagne/pellicce/petizioneallevamenticina/

    Il DoPo CaPoDaNnO (09/01/06)

    Non è un tentativo di riprendere sempre lo stesso argomento giusto per veder crescere il mio blog newborn, ma un doveroso accenno al dopo-Capodanno deve essere fatto.
    Per dopo-Capodanno intendo quella fase tale per cui si è straobesi per aver gozzovigliato durante le feste, per cui tuttI ti vengono a dire che hai preso qualche chiletto e, conseguentemente, tuttE decidono di mettersi a dieta.
    Ma c'è ancora un nemico all'orizzonte: GLI AVANZI.
    Puntualmente a Capodanno non si mangia tutto quello che si compra, anche perché, puntualmente, si compra troppo.
    Se poi capita di dover fare la spesa non solo per il cenone allora ci si sbizzarrisce: le massaie di turno vanno al supermarket con una lista pre-accordata con i partecipanti all'avventura culinaria, riempiono il carrello con gli ingredienti pre-accordati in quantità pre-accordate, e scatta la domanda che nessuno in una situazione del genere dovrebbe mai porsi: "Ma basterà?".
    Ora: visto che la domanda non è stata pre-accordata, perchè farsela?
    Risposta: not available.
    Comunque, puntualmente, alla domanda "Ma basterà?" suddetta c'è sempre solo e indiscutibilmente un'unica risposta: "NO". E allora le dosi pre-accordate lievitano non indifferentemente, come se sì, fossero ancora pre-accordate, ma da un esercito.
    La domanda malefica è poi anche accompagnata dallo spirito (malefico) dell' Antonella Clerici nazionale che vive dentro ogni perfetta massaia in erba e che dal profondo ti sussurra: "Maaa magaaaariii......prendeeeereeee quaaalche antiiiipastiiinooo o formaaaggiiiiinooo non pre-accordatooo? Pooootreebbe fareee piaaaacereeee...".
    Risultato: quantità da esercito di qualsiasi cosa, pre-accordata o no, carta igienica compresa.
    Da tutto ciò conseguono gli avanzi: quelli sono solo quelli del cenone, perchè, in 2 giorni di permanenza, i primi 3 pasti sono pantagruelici, mentre il cenone, che dovrebbe essere poi l'unico pantagruelico, non è altro che l'atto del riempire quell'unico spazio vuoto che rimane del proprio corpo.
    Peccato che, nonostante i precedenti pasti pantagruelici, qualcosina, oltre il porco intero, la purea e le lenticchie già pre-accordati, sia stato lasciato per imbandire la tavola il 31 sera...e quel qualcosina (avendo fatto spesa pre-accordata per un esercito) è rappresentato da chili di riso con salsiccia e zafferano e chili di formaggio.
    E vuoi buttare via tutto sto ben di Dio con i bambini che muoiono di fame in Africa?
    NAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    Ci si trova in settimana per mangiare gli avanzi e passare una goliardica serata in compagnia!
    Per la goliardica serata in compagnia non c'è problema, ma per mangiare gli avanzi sì: il risultato della serata è sì una goliardica compagnia, ma anche chili di riso e polenta in avanzo.
    Non ce la faremo mai, iniziare a trovarsi per finire gli avanzi significa entrare in un circolo vizioso: cucinare qualcosa che li accompagni, perchè poi, 'sti stronzi, da soli non sono mai mangiabili, sono sempre il companatico di qualcosa e, si sa, noi ricchi il companatico se non c'è il pane che lo accompagni, lo schifiamo e lo lasciamo andare a male. Il rischio è quello di arrivare al 2066, vecchi e bavosi, e essere ancora li a finire gli avanzi del Capodanno del 2006, con la speranza di avere ancora i denti buoni o per lo meno una dentiera di titanio.
    Soluzione: dividiamo.
    Soluzione ottima, magari anche solo i formaggi.
    Fine della serata: tutti si vestono aprono la porta e si appropinquano all'ascensore.
    Eeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhh... furbetti i compagni goliardici! Se non fosse stata per una mossa da perfetta stratega i formaggi, sogno erotico di Tobi da una settimana, sarebbero rimasti ancora sul mio balcone, fino alla prossima cena per finire gli avanzi, a cui nessuno, temendo un attacco del latticino assassino, avrebbe probabilmente partecipato.
    Fine fine della serata: tutti se ne vanno con un pezzo di formaggio in mano, come i Re Magi al contrario, Tobi vede svanire il suo sogno erotico, e io cerco il numero di un esorcista per farmi esorcizzare dallo spirito della Clerici.
    Ho sentito una voce durante la sera che proponeva di portarli in qualche posto tipo la Caritas...sicuramente avrebbero fatto una fine migliore.

    Il CaPoDaNnO. (08/01/06)

    ...posto che la cosa peggiore e la cosa migliore me le tengo per me, e che le disgrazie sono già state elencate, passo ad altre categorie...

    Quello che a Capodanno NoN è MaNcAto:
    • Jenga (ormai sempre presente).
    • Esalazioni Tossiche di varia provenienza.
    • Latticini di ogni forma, dimensione, peso, stagionatura.
    • Lenticchie.
    • Svariati attrezzi per il taglio della legna.
    • Amene situazioni pseudo-omo nel taglio della legna.
    • Un ferito (sempre per il taglio della legna), nonchè padrone di casa.
    • Cuscini, coperte, materassi.
    Quello che a Capodanno E' mAnCaTo:
    • Almeno un California Dream Man.
    • Un'infermiera per il ferito, nonchè padrone di casa (il Grinch ci ha provato ma non era abbastanza sexy).
    • Un materasso della lunghezza giusta per l'amico Squinzy.
    • Una lucidatrice per lucidare il pavimento della legnaia.
    • Hotel e Monopoli.
    • Uno scaldino per i tubi dell'acqua.
    • Lo Svitol (sempre per i tubi dell'acqua).
    • Un'ovovia che portasse direttamente in loco.
    Quello che a Capodanno E' rIsUlTaTo StRaNo:
    • Una spia nel Water perfettamente camuffata (nome in codice "braidino").
    • La PollyPocket che va in crisi esistenziale se si aggiunge l'olio nella polenta.
    • Il Grinch che ha avuto sprazzi di umanità.
    • Una Preveggente.
    • Il Water che in un delirio di onnipotenza si è illuso di essere una bottiglia di Champagne e ha iniziato a strabordare (versione ufficiale). Versione ufficiosa: la colpa è del "braidino" che dopo aver comunicato le info captate ha avuto l'ordine di suicidarsi provocando il marasma.
    • La sottoscritta che non si è ubriacata per motivi di forza maggiore.
    • La sottoscritta che non potendosi ubriacare per motivi di forza maggiore ha recuperato l'unica cosa che avesse un minimo sentore alcolico ma che non si presentava sotto forma di liquido: lo zucchero sparso nell'apposito spazio della grolla.
    Quello che a Capodanno Si E' iMpArAtO:
    • MAI andare in bagno e parlare di qualche cosa di segretissimo dopo che la PollyPocket ha piazzato la spia.
    • MAI stare vicini a un Valdostano che inizia a sentire l'umidità nell'aria: i Valdostani infatti, oltre ad essere a statuto speciale, hanno una sensibilità particolare all'umidità degli ambienti rispetto a chi lo statuto ce l'ha normale. Il rischio è morire assiderati per una ventata di aria gelida che il Valdostano medio deve far entrare per eliminare la suddetta fastidiosissima umidità.
    • Il Grinch può avere un'anima.
    • Anche Lovi in caso di necessità abbandona la sua Mini.
    • MAI lasciare che Lovi abbandoni la sua Mini: ne è conseguito un maldestro tentativo di suicidio con i fumi della stufa durante la notte, noncurante del fatto che le altre 9 persone all'interno della stanza, non facendo parte della "Setta Della Mini", non avevano aderito a nessun suicidio di massa.
    • MAI chiedere a una provetta cantante lirica di cantare qualcosa che non sia un pezzo in versione lirica di "Memole Dolce Memole": nonostante le capacità della suddetta provetta cantante lirica le facce degli auditori potrebbero trasudare un'imbarazzante ignoranza in materia, soprattutto se la performance verte sulle ariette delle servette del Don Giovanni di Mozart.
    • MAI lasciare che ci sia qualcuno con un manico di scopa al piano di sotto mentre la provetta cantante lirica canta le ariette delle servette del Don Giovanni di Mozart e la propria faccia trasuda ignoranza in materia, i risultati potrebbero essere devastanti psicologicamente per la provetta cantante lirica e una gran figura di merda per chi trasuda ignoranza.
    • Dai una macchina con le catene a un Valdostano e ti scala l'Everest.
    Grazie a Diego che nonostante sia stato come la base di Houston con l'Apollo 13 è riuscito a mantenere il controllo e a non lasciare che ci carbonizzassimo all'impatto con l'atmosfera ;-)